mercoledì 5 dicembre 2012

Union Jack, il mito di una bandiera



È il simbolo di uno dei più grandi imperi della storia dell'umanità: quello britannico. La sua bandiera, conosciuta come Union Jack, la si poteva vedere sventolare in quasi ogni angolo della Terra. Tanto vasto era il dominio di Sua Maestà.



L'ultimo momento di gloria fu nel maggio del 1945, quando , alla fine di un'estenuante e catastrofica guerra contro la Germania hitleriana, l'Union Jack,  insieme al vessillo a stelle e strisce americano e a quello rosso con falce e martello dell'Unione Sovietica, apparve nella capitale di quel Reich che secondo i progetti del suo capo sarebbe durato mille anni. Oggi, invece la vediamo disegnata su magliette, cappelli, mutande e poster: è diventata misteriosamente "di moda".

Ma come nasce l'Union Jack

La storia della bandiera britannica inizia nel lontano 1603 quando Giacomo VI, re di Scozia, assunse per eredità la corona del regno d'Inghilterra con il nome di Giacomo I. L'unione dei due stati-regni, inizialmente indipendenti, fu simboleggiata da un nuovo stendardo, originato dalla sovrapposizione tra l'antica croce inglese di San Giorgio (quella rossa su campo bianco), patrono dell'Inghilterra, e la croce di Sant'Andrea (una X bianca su sfondo azzurro), patrono della Scozia.


L'evoluzione dell'Union Jack
Nel 1800 l'Act of Union abolì il parlamento irlandese e sancì l'annessione del Regno d'Irlanda al Regno Unito, sul cui trono sedeva Giorgio III di Hannover. A questo punto fu quindi necessario cambiare ancora la bandiera dell'Unione per rappresentare anche lo stato degli antichi celti. Così, venne aggiunta la croce di San Patrizio (X rossa su sfondo bianco), patrono dell'isola di Smeraldo. Tuttora, nonostante la separazione dell'Irlanda dal Regno Unito, l'Union Jack conserva la croce rossa. L'Union Jack porta quindi con sé parte dell'evoluzione storica del Regno britannico.

(pubblicato il 12 luglio 2007 su ilreporter.com)


Emiliano Lazzeri







Nessun commento:

Posta un commento

Ogni opinione espressa nei commenti è unicamente quella del suo autore che si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione del materiale inviato. L'amministratore dichiara pertanto di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione, verranno insidacabilmente rimossi.