L'ennesima pagina nera del calcio italiano è stata scritta. La Procura di Cremona, nell'ambito dell'inchiesta su "Scommessopoli", ha emesso stamani 19 provvedimenti di custodia nei confronti di calciatori che militano o hanno militato nei campionati di Serie A e B. Tra gli arrestati figure del calibro di Stefano Mauri, capitano della Lazio, e Omar Milanetto ex calciatore del Genoa. Iscritto nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva anche l'attuale allenatore della Juventus, neo campione d'Italia, Antonio Conte. Pesa come un macigno sull'immagine della Nazionale il blitz della Polizia di Stato di questa mattina nel ritiro della selezione azzurra a Coverciano. Destinatario della perquisizione Domenico Criscito, anch'egli accusato di associazione a delinquere.
Per chi ama il calcio, ed io sono tra questi, è un pugno nello stomaco che lascia senza fiato. Indignazione, sconcerto, incapacità di comprendere, ma soprattutto rabbia, sono sentimenti che oggi riesco a stento a controllare. La passione per questo meraviglioso sport mi ha aiutato, non senza fatica, a superare, qualche anno fa, le note nefandezze di "Calciopoli". La passione, amici lettori, come è noto, è sempre nemica della ragione. Oggi mi sento di nuovo tradito, sento che quella passione è stata vilmente calpestata, vituperata, e definitivamente uccisa. Gli "assassini", plurimilionari per giunta, se risulteranno colpevoli, dovranno pagare per i loro misfatti. Ma come?
Nell'Afghanistan dei Talebani la corruzione era stata completamente azzerata per la semplice ragione che ai corrotti veniva fatta tagliare la mano. Oggi, invece, dopo l'arrivo degli occupanti occidentali, le cosiddette "Forze del Bene", la corruzione è dilagante. La nostra "cultura superiore" considera tali punizioni una barbarie, la prova di una civiltà profondamente arretrata, fondata su leggi ritenute arcaiche e disumane.
Nel suo ultimo libro ("La guerra democratica", pag. 266) Massimo Fini dice: "Hanno conservato il senso di sé e della propria e altrui dignità, valori prepolitici, prereligiosi, di cui la cultura superiore si è completamente svuotata. Hanno provato a corremperli in tutti i modi, i Talebani, ma non ci sono riusciti. Sulla testa del Mullah Omar, pende una taglia di 25 milioni di dollari, ma in dieci anni non si è trovato un solo afghano disposto a tradirlo per una cifra che è enorme in sé e quasi inconcepibile da quelle parti. Nella cultura superiore ricchi e potenti (vedi i calciatori e i politici nostrani, ndr) si vendono per un soggiorno in albergo, per un affitto, per un viaggio in aereo, per una nota spese mentre le donne, libere donne non oppresse dalla necessità, si fan comprare per mille euro o poco più. La Cia è arrivata al ridicolo di offrire agli anziani capi tribali afghani il viagra. A questi livelli si è abbassata la cultura superiore".
Marines urinano sui corpi di alcuni talebani uccisi |
Di fronte alla ormai lapalissiana liquefazione etico-morale della società occidentale, in particolar modo quella italiana, mi chiedo dove troviamo il coraggio per affermare la superiorità della nostra cultura e della nostra civiltà.
E se avesse avuto ragione il Mullah Omar?! Indiscutibilmente diventeremmo un paese di monchi. Almeno per un po'.
Emiliano Lazzeri
Io di calcio non ci capisco niente, anzi lo trovo noioso e se lo tolgono di giro mi fa anche piacere, ma caro signor Monti, se le fa schifo la corruzione, allora perchè per lo stesso principio non elimina prima il parlamento e il vaticano ??
RispondiEliminaCaro Emi, è il tuo amico Michele che ti parla
RispondiEliminaStavolta non sono completamente d'accordo con il tuo post. Non farei di tutta un erba un fascio come si suol dire e soprattutto non confonderei l'occidente con noi. Quel che succede nel calcio è l'ennesimo specchio di quel che succede nel nostro paese, ormai a tutti i livelli. Ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro. Ci sono però altri paesi occidentali dove certe cose non accadono, o quantomeno non in modo così eclatante, oppure non si fanno beccare che ne so? Non voglio difendere l'occidente perché non mi interessa. Prendi i paesi scandinavi per esempio. In Norvegia non tagliano le mani a nessuno, ma non mi risulta che la corruzione sia dilagante...
La corruzione esiste perchè l'uomo è corruttibile, in un modo o nell'altro...
Caro Michele,
Eliminala mia è ovviamente una provocazione. Tuttavia, considerando la drammaticità della nostra situazione (penso che su questo tu sia d'accordo con me), credo che siano necessarie misure draconiane per frenare la deriva disvaloriale del nostro paese.
Ti ricordo, inoltre, che nella civilissima Norvegia c'è il più alto tasso di suicidi del mondo. Qualcosa evidentemente non funziona.
Non è vero che l'uomo per natura sia corruttibile. Lo è se fa del denaro la sua priorità!
Certo, qualcosa non funziona neanche in Norvegia, ma come ho detto prima nessun posto è perfetto...
EliminaE ribadisco che l'uomo è corruttibile, e non lo si compra solo con il denaro...Moggi al tempo di calciopoli comprava gli arbitri anche con le prostitute...
Si tratta di capire il punto debole...l'integrità e la fermezza morale è roba per pochi...
Poi Emi, scusa se insisto ma nel pensiero comune (ma non in giurisprudenza) si tende ad additare maggiormente i corrotti dimenticando molto spesso i corruttori. Ora io non sono un avvocato quindi non so quali sono le pene per i reati di corruzione, ma se fosse per me il corrotto dovrebbe prendere il doppio della pena, quindi tutte e due le mani.
EliminaPoi si, sono d'accordo con te, in Italia c'è bisogno di qualcosa di molto drastico probabilmente.
Sulla questione della corruttibilità abbiamo posizioni completamente diverse. Le debolezze umane sono arcinote. Il nostro sistema economico-produttivo sfrutta e incoraggia ma soprattutto amplifica tali debolezze. In guerra non siamo tutti degli assassini?! In tempi di pace però non lo siamo! Ergo siamo potenziali assassini così come siamo potenziali corrotti.
EliminaE' lungi da me cercare di convincerti. La tua è una posizione rispettabilissima. Cerco solo di spiegare meglio il mio pensiero.
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