martedì 17 luglio 2012

Meno male che Silvio c'è!

Come l'Araba Fenice è rinato dalle proprie ceneri. 

Dato per morto, politicamente s'intende, cacciato frettolosamente nelle tenebre della Storia, l'uomo più amato e odiato d'Italia, colui che per quasi vent'anni, come un suo illustre predecessore, ha letteralmente dominato la scena politica italiana, è tornato. Sarà ancora Silvio Berlusconi il candidato Primo Ministro dello schieramento politico del Centro-Destra alle elezioni del 2013.

Il ritorno di Berlusconi mi ricorda, sotto certi aspetti e con le debite proporzioni, quel triste e abbattuto Mussolini che, dopo la sua deposizione  decisa dal Gran Consiglio del Fascismo il 25 Luglio 1943, fu costretto dai nazisti a costituire la Repubblica Sociale, baluardo effimero contro l'avanzata degli Alleati verso i confini del Terzo Reich.

Gli Alleati contro cui Berlusconi oggi combatte non parlano inglese, ma indossano la toga nera e portano sotto il braccio il codice penale. Vituperati, bistrattati, etichettati come faziosi e comunisti. Di loro il Cavaliere si considera una vittima e un perseguitato.


La "ridiscesa in campo" è dettata quindi dalla necessità impellente di mantenere, e se possibile rafforzare, il presidio parlamentare da parte del partito-azienda di Mediaset, salvaguardando così gli interessi del suo impero economico dall' "offensiva" della magistratura "bolscevica".


La Sinistra, cosiddetta tale, plaude, silenziosamente, il ritorno del Cavaliere. L'antiberlusconismo, divenuto massimo sistema e sterile progetto politico nel deserto ideologico e programmatico dei post-comunisti, ha reso, paradossalmente, la presenza politica di Berlusconi fondamentale, necessaria, ma soprattutto vitale.


Anche i media gongolano. Tv, quotidiani, radio, giornalisti, salvo rarissime eccezioni, hanno contribuito negli ultimi trent'anni a iniettare nelle vene del già malato corpo italico quella (sotto)cultura che ha permesso al partito-azienda berlusconiano di fare incetta di voti e di consensi. Durante la temporanea assenza politica di Berlusconi, conseguente al crollo del suo esecutivo, si è constatato un sensibile e preoccupante calo delle vendite dei giornali e degli ascolti dei programmi televisivi e radiofonici di approfondimento politico: Monti, la Fornero, i tecnici professori della Bocconi, coi loro modi freddi e formali, non piacciono, non tirano, non fanno vendere. Berlusconi, al contrario, fa sempre notizia.


L'Europa è terrorizzata dal ritorno del Cavaliere di Arcore? Che ce frega! Meno male che Silvio c'è.




Emiliano Lazzeri


lunedì 2 luglio 2012

Ho tifato Spagna!

La Polizia di Stato a Coverciano
Sia chiaro, della Spagna non me ne frega niente. Durante questi Europei di calcio ho sempre tifato contro la Nazionale italiana. Vi spiego il perché.

Se la selezione azzurra, guidata da Mister Prandelli, avesse conquistato il titolo di Campione d'Europa, l'inchiesta su "Scommessopoli", che ha recentemente colpito il calcio italiano, come è accaduto in tempi non sospetti, sarebbe stata annacquata e travolta dall'entusiasmo orgiastico e obnubilante delle masse italiche, sempre pronte, all'occorrenza, a saltare sul carro del vincitore e a perdonare l'imperdonabile. Si sarebbe approfittato del trionfo calcistico per seppellire l'inchiesta e cancellare le  eventuali responsabilità. 

Ecco perché, amici lettori, ieri sera ho gioito.

Emiliano Lazzeri







Ti potrebbe interessare anche:

- corriere.it - Tre mesi di stop a Conte