Liberazione da chi?
Dai nazisti?
Se non ricordo male i nazisti erano nostri alleati (Patto d'Acciaio, Asse Roma-Berlino) e non occupavano il territorio italiano contro la volontà del nostro governo. I nostri soldati combattevano al fianco delle truppe hitleriane contro gli Alleati (Usa, Gran Bretagna, Francia, Urss): in Francia, nei Balcani, in Russia e in Nord Africa.
Partigiani sfilano per le strade di Milano |
Dopo l'8 settembre 1943 l'alleato germanico divenne improvvisamente nemico, ma solo per il Regno del Sud: la Repubblica Sociale rimase fedele al Terzo Reich fino alla fine dei suoi giorni.
Non dimentichiamo inoltre che l'Italia "liberata", alla luce del suo recentissimo passato, non fu mai considerata, durante il conflitto, una potenza "alleata", ma solo un paese "cobelligerante", quindi privo di uguaglianza giuridica con gli Alleati.
È vero che uno Stato ha necessariamente bisogno di miti sui quali legittimare e fondare la propria esistenza. Per la Repubblica Italiana la Resistenza è mito fondativo, costituente, e come tale storicamente falso.
Soldati americani |
L'eroica lotta partigiana non fu mai una guerra di popolo. Essa coinvolse direttamente solo un'esigua minoranza della popolazione (la stragrande maggioranza degli italiani rimase impassibile e indifferente). La sconfitta della Wehrmacht in Italia ed il crollo consequenziale della Repubblica di Salò furono determinate esclusivamente dalla straordinaria potenza militare dell'esercito americano, molto diffidente, per ragioni ideologiche, nei confronti del movimento di liberazione italiano.
Mi duole, amici lettori, dover affermare che il contributo della Resistenza italiana alla sconfitta tedesca fu militarmente ininfluente. Ma così fu.
Ecco perché la retorica patriottica e resistenziale di questi giorni mi provoca nausee ed irritazioni.
Ogni tanto mi piace pensare che il mito corrisponda alla realtà, tuttavia, continuare a credere alla favole non aiuta di certo a costruire un paese migliore.
Emiliano Lazzeri