mercoledì 24 ottobre 2012

L'ora legale e la sua storia centenaria


Tra pochi giorni saremo costretti a spostare le lancette degli orologi un'ora indietro, abbandonando così l'ora legale. A tal proposito propongo ai miei amici lettori la lettura di un mio articolo scritto per il portale ilreporter.com, pubblicato nel luglio 2007, dal titolo "L'ora legale e la sua storia centenaria".


 "La persistenza della memoria" Salvador Dalì


Tempus fugit dicevano i latini. E di tempo ne è passato da quando Benjamin Franklin, scienziato nonché uomo politico statunitense, noto soprattutto per l'invenzione del parafulmine, ma anche per essere stato uno dei redattori della Dichiarazione di Indipendenza, propose, sul quotidiano francese "Journal de Paris", l'idea di spostare in avanti la fine della giornata durante i mesi estivi. Era il 1794, in piena Rivoluzione Industriale, e di surriscaldamento globale nessuno a ragione si preoccupava. Neanche una mente sagace come quella di Franklin. La sua intuizione si fondava sul fatto che lo spostamento in avanti delle lancette degli orologi avrebbe messo a disposizione più ore di luce naturale nel tardo pomeriggio, e quindi un consistente risparmio energetico.


Benjamin Franklin
Tuttavia, per più di un secolo, nessuno prese seriamente in considerazione le riflessioni dell'inventore americano. Fu il britannico William Willet a rispolverare l'idea, trovando consensi soprattutto nel parlamento inglese. Infatti, nel 1916, in piena guerra mondiale, la Camera dei Comuni, con il British Summer Time, decise di spostare le lancette degli orologi un'ora avanti durante l'estate. Anche l'Italia dei Savoia, insieme ad altri Stati, quello stesso anno scelse di seguire l'esempio britannico: la guerra in corso obbligava l'introduzione di misure volte al risparmio energetico. Da allora, tranne negli anni '20 e '30, sul Bel Paese, a primavera e d'estate, il sole sorge e tramonta un'ora dopo.


L'Italia di notte
I detrattori dell'"ora legale estiva" sostengono che il risparmio energetico legato ad esse sia una diceria. Be', devono ricredersi. Infatti, secondo la società Terna, responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad altissima tensione, il nostro paese, dal 25 marzo al 28 ottobre (c.a.) (2007 ndr), risparmierà circa 650 milioni di kilowattora, pari al consumo di una provincia media italiana nel periodo di riferimento. In termini economici un risparmio di circa 82 milioni di euro; per l'ambiente una riduzione, seppur lieve, dei cosiddetti gas serra, principali responsabili del surriscaldamento globale del pianeta.



Emiliano Lazzeri






3 commenti:

  1. peccato che il Tempo non esiste,

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  2. interessantissimo un breve saggio
    di John Zerzan: "Ammazzare il Tempo"
    facilmente reperibile in rete,
    la questione Tempo è fondamentale per arrivare a capire
    il livello di alienazione raggiunto
    dalla civiltà,

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